Roma, Fonseca spiazza Friedkin e il club giallorosso
Domenica 23 febbraio 2020
La ripartenza lenta in Europa League non basta per sentirsi fuori dalla crisi: la Roma, ospitando (ore 18) il Lecce quintultimo di Liverani (3 successi di fila, però), ha l’obbligo di ricominciare a vincere anche in campionato. Il rendimento nel 2020 è da zona retrocessione: 4 punti in 7 partite. Addirittura 5 ko (3 in casa). L’unico successo, più di un mese fa a Marassi contro il Genoa, da sommare al pari nel derby. Nel nuovo anno, falsa partenza: in classifica, perdendo 3 match di fila, i giallorossi hanno lasciato il 4° posto all’Atalanta che adesso ha 6 punti di vantaggio (più quello negli scontri diretti). La zona Champions, dunque, è a rischio. E, al tal proposito, sorprende la (nuova) posizione di Fonseca. Che, in attesa del 25° turno, mette già le mani avanti: «Restarne fuori non sarebbe un fallimento. Tutti dall’inizio della stagione hanno chiamato questo l’anno zero. È stato cambiato tutto». Eppure, dall’estate scorsa, il portoghese ha sempre ricordato quale fosse l’obiettivo principale (lo stesso sventolato in piazza pure dal ds Petrachi) nel suo primo anno a Trigoria: non certo il 5° posto, però. Il messaggio dell’allenatore diventa pericoloso: abbassata l’asticella alla squadra. Di sicuro non in linea con il piano ambizioso del futuro investitore e proprietario Friedkin.
PARAGONE SCOMODO
Fonseca è comunque ben preparato sulla questione: «Mi ricordo che quando Klopp è arrivato al Liverpool si è piazzato all’ottavo posto». Vero. Ma lo prese in corsa (ottobre 2015) al 10°, con la rosa fatta tra l’altro su misura per il predecessore Rodgers. Ottimo, comunque, il suo percorso proprio in Europa League, chiuso poi con la finale persa a Basilea contro il Siviglia. Via con gli esempi, anche per confermare che lui in Italia ha appena iniziato la scuola guida: «La Lazio sta facendo bene, ma quanti anni sono che Inzaghi è con la squadra? Gasperini lo stesso».
FLESSIONE PREOCCUPANTE
«Io sono una persona positiva e non ho mai pensato che non possiamo arrivare quarti: sono il primo che credo che possiamo giocare la Champions nella prossima stagione. E tocca a me farlo credere ai giocatori». Meglio, dunque, riallinearsi con la proprietà Usa (vecchia e nuova). Così il portoghese, magari rendendosi conto di essere andato oltre, ha improvvisamente rilanciato. Al buio, però. Sparito il gioco, evidente è invece il calo fisico, come hanno chiarito in pubblico diversi titolari. Fonseca svicola: «Chi non sta dentro non può capire. Se Valentino Rossi fa tre incidenti di fila, non risale subito in moto come prima. La mente è così. Qui ci sono undici giocatori. Se in una squadra sbagliano due o tre calciatori c’è un risultato diverso. Il calcio è differente dagli altri sport». Intanto Zubiria, braccio destro del ceo Fienga, è rimasto ieri per un’ora e mezza all’Olimpico, scendendo in campo appena finita Italia-Scozia di rugby.
SOPRALLUOGO ALLO STADIO
Il dirigente giallorosso (Global Sport Officer e Main Contact dell’Uefa) ha controllato il terreno di gioco e seguire il lavoro fatto dagli addetti alla manutenzione: in questo periodo le partite sono state esageratamente ravvicinate (4 in 8 giorni e 3 in meno di 4). Zubiria ha lasciato soddisfatto lo stadio: le condizioni sono buone, anche perché ultimamente su Roma la pioggia non è mai stata abbondante e anzi c’è stato spesso il sole. In più le poche mischie durante il match di rugby hanno reso meno complicata la situazione. Curiosità: ad occuparsi del terreno per conto del Coni è proprio l’agronomo che è stato mandato via dal club giallorosso. Che da tempo spinge (e polemizza) per cambiare il prato, proponendo la formula mista sintetico-erba.
di Ugo Trani
Fonte: Il Messaggero
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